Questa immagine sancisce più o meno il capolinea della mia carriera di "street photographer". Quando il nocchiero della foto si accorse delle mie attenzioni, manifestò vivamente il proprio disappunto per essere preso di mira, intimandomi di smettere. Vista anche la reazione un po' troppo accesa, replicai che nella pubblica strada nessuna legge mi impediva di fotografare chiunque volessi; "La prima legge" -mi rispose, agitandomi in faccia un dito lungo come una spada- "è il rispetto umano".
Mi ci volle del tempo per distillare quella verità dalla stizza della piccola aggressione, per riconoscere le altrui ragioni al di là della contesa momentanea.
Sta di fatto che da allora, nelle rare occasioni in cui rivolgo il mio obiettivo verso esseri umani sconosciuti, questo non avviene mai in presenza di situazioni di indigenza, di disadattamento, di menomazione, di diversità, o sofferenza.
Mi ci volle del tempo per distillare quella verità dalla stizza della piccola aggressione, per riconoscere le altrui ragioni al di là della contesa momentanea.
Sta di fatto che da allora, nelle rare occasioni in cui rivolgo il mio obiettivo verso esseri umani sconosciuti, questo non avviene mai in presenza di situazioni di indigenza, di disadattamento, di menomazione, di diversità, o sofferenza.