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Un quarto di secolo

5/1/2011

4 Comments

 
Tanto è passato da quando ho intrapreso l'avventura dell'attività in proprio. Venivo da otto anni di lavoro dipendente, sempre come fotografo, ma senza la libertà che desideravo. E così, il primo maggio di venticinque anni fa mi trovai a festeggiare il lavoro senza averne formalmente uno. Di lì a pochi giorni sarebbe arrivata la partita IVA, e le tante preoccupazioni che tutti conoscono.
Ma ne è valsa la pena, se non altro perché non avrei potuto immaginare nessun altro tipo di vita.
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4 Comments
maurizio de varti
5/1/2011 07:57:49 pm

Auguri Maestro!
25 anni, oramai sei maturo per iniziare a lavorare seriamente :P

Battutaccia a parte, credo che puoi essere ampiamente soddisfatto della scelta fatta a suo tempo e di quelle che continui a fare per mantenerti al passo con i "tempi" ;)
Spero, anche, che tutta l'esperienza che hai accumulato nel tempo riesci a trasmetterla a qualche giovane leva

Ad maiora!

Reply
sante castignani
5/1/2011 09:53:20 pm

Caro Maurizio:

"25 anni, oramai sei maturo per iniziare a lavorare seriamente :P"

non è affatto una battutaccia, ma il miglior augurio che potessi ricevere ;-)

la bestia da sconfiggere ogni giorno è il rischio di accomodarsi sulla seggiola che ormai ha preso la forma delle proprie (pardon) chiappe;

chi nei propri successi, chi nelle proprie sconfitte, tutti rischiamo di rassegnarci a vivere l'oggi pensando a ieri.

Grazie e a presto.

Sante

Reply
michele
5/3/2011 05:55:34 pm

Auguroni Sante,

pensando a ieri come immaginavi la fotografia di oggi? -
Previsualizzavi un mondo digitaldipendente?

Saluti
Michele

Reply
sante castignani
5/3/2011 06:11:06 pm

grazie Caro Michele!
Sicuramente la rivoluzione digitale ha avuto una portata che era difficile, se non impossibile, da immaginare.
D'altra parte non era neppure pensabile che seguisse un percorso tecnologico diverso dal cinema, né che sopravvivesse oltre tecnicamente immutata.
Se però nella tua domanda era implicito il desiderio di un bilancio, il mio è estremamente positivo: senza la svolta digitale (che non ha incluso solo la fotografia, ma tutto il sistema di fruizione delle immagini), si tornerebbe ai tempi in cui per condividere una foto occorreva spedirne una copia per posta, o percorrere chilometri, o pubblicarla stampata su libri o giornali.

E mi permetto di affiancare alla tua definizione "digitaldipendente" quella di "digital-liberata", dalla chimicodipendenza, e dal vincolo geografico.

Il tutto senza pretendere di pronunciare sentenze, ma solo esprimere un personale sentimento.

Un abbraccio
Sante

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